Comunicato stampa n. 26/2025 del 24 luglio
Nel primo trimestre 2025 alle piccole imprese a Belluno erogato quasi 1 mld e 400 mila euro, contro i 2 mld e 358 mila euro erogati nel 2013.
Prestiti alle piccole imprese in caduta libera: -6,1% in un anno. Le piccole e micro imprese bellunesi stringono la cinghia e chiedono meno credito alle banche, sia perché il costo del denaro è diventato insostenibile, sia per prudenza in quanto il clima economico è segnato da incertezza e instabilità.
A marzo 2025 i prestiti alle piccole imprese del Bellunese calano del 6,1% su base annua, una flessione più contenuta rispetto alla media nazionale (-6,7%) e a quella regionale (-7,2%).
Ancora più forte la stretta sulle micro imprese artigiane (snc, sas, società semplici, imprese individuali con almeno 6 addetti che svolgono attività artigiane ai sensi della legge 443/85) che segnano un crollo del -11,1% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Un trend negativo che si inserisce in un quadro più ampio e preoccupante: rispetto al 2020 il credito alle piccole imprese in provincia di Belluno si è ridotto di quasi un quarto (-24,2%), mentre nel confronto con 12 anni fa i prestiti si sono quasi dimezzati. In questo contesto già critico del credito, la situazione delle micro imprese artigiane è ancora più sfavorevole: rispetto al 2020 i prestiti sono diminuiti del 40,9% mentre in confronto al 2013 il crollo è addirittura del 61,9%, in 12 anni più della metà del credito destinato a queste realtà è venuto meno.
“Il caro-tassi ha colpito duro. Le imprese artigiane hanno rinunciato a chiedere credito perché le condizioni di finanziamento sono diventate proibitive, con tassi ancora elevati nonostante i segnali di rallentamento da parte della BCE” commenta Claudia Scarzanella, Presidente di Confartigianato Imprese Belluno.
“A questo si somma un clima di incertezza generale – tra instabilità geopolitica, transizioni tecnologiche e normative complesse – che scoraggia gli investimenti e alimenta la sfiducia. Il risultato? Le imprese restano immobili e il territorio perde capacità competitiva. Eppure – continua Scarzanella – proprio ora sarebbe il momento di investire”. Il recente rapporto di Banca d’Italia ha certificato che nell’ultimo anno le condizioni di offerta dei prestiti sono diventate più favorevoli per le imprese ‘green’ o in transizione, mentre per quelle ‘brown’ – meno orientate alla sostenibilità – si è registrato un irrigidimento dei criteri di concessione.
“L’artigianato si trova oggi ad affrontare sfide decisive legate alla crescita e al consolidamento delle imprese, condizioni indispensabili per competere sul mercato e diventare attrattivi agli occhi dei giovani, – sottolinea Scarzanella – il ricambio generazionale e il coinvolgimento delle nuove leve possono realizzarsi solo all’interno di aziende capaci di investire in sostenibilità, innovazione, digitalizzazione e welfare: tutti aspetti che dipendono strettamente dalla possibilità di accedere al credito in modo adeguato e sostenibile.”
Secondo la Presidente di Confartigianato Imprese Belluno è fondamentale che vengano costruiti percorsi di accesso al credito più inclusivi, capaci di accompagnare le piccole imprese nella doppia transizione digitale e green.
Confartigianato Imprese Belluno sostiene che il rischio è un progressivo impoverimento del tessuto produttivo locale: senza credito e senza investimenti, le imprese più piccole faticano a innovare e a sostenere i costi di transizione richiesti dal mercato e dalle normative.