Cybercrime in aumento: più del 65% dei delitti che colpiscono le imprese bellunesi sono attacchi digitali

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Comunicato stampa n. 17/2025 del 9 maggio 

 

A Belluno 2.099 reati denunciati in un anno

 

Nel 2023 i delitti che colpiscono l’attività d’impresa in provincia di Belluno rimangono stabili rispetto ai due anni precedenti, con un leggero aumento dello 0,1%, a livello regionale si registra invece un aumento del 4,5%. Dopo un incremento rispetto all’anno 2020, il 2023 è il terzo anno consecutivo in cui i dati provinciali si sono stabilizzati, ma se si guarda ai reati di natura informatica i numeri sono allarmanti: oltre la metà (65,8%) di questi reati riguarda il cybercrime, con truffe, frodi informatiche e attacchi digitali che colpiscono sempre più spesso anche le imprese artigiane. Dopo il calo registrato nel 2022, i reati informatici sono tornati a crescere, confermando una tendenza preoccupante che richiede interventi urgenti sul fronte della sicurezza digitale e della prevenzione, soprattutto tra le micro e piccole imprese, spesso prive di difese adeguate.

 

La presidente di Confartigianato Imprese Belluno, Claudia Scarzanella, commenta che “purtroppo anche le piccole imprese sono vulnerabili a questi reati, dal furto di dati alle truffe via PEC, sempre più frequenti. Vanno quindi poste in essere le procedure necessarie per la tutela del cittadino e dell’impresa. Confartigianato, attraverso la categoria ICT, ha lavorato e sta lavorando per sensibilizzare gli associati e portarli verso una maggiore consapevolezza dei rischi del mondo digitale, visto il numero di casi in aumento proprio di reati di tipo informatico.”

 

Non si tratta più solo di grandi aziende o istituzioni. Anche le imprese artigiane bellunesi – laboratori, officine, botteghe digitalizzate – sono sempre più esposte alle minacce informatiche. Dal phishing alle truffe via PEC, dai ransomware ai furti di dati, il cybercrime colpisce trasversalmente, senza guardare alle dimensioni dell’impresa.

 

Nell’ambito del monitoraggio dell’Istat i delitti denunciati dalle Forze di polizia all’Autorità giudiziaria in provincia di Belluno sono stati 2.099, un numero che comprende furti, rapine, estorsioni, contraffazione, violazione della proprietà intellettuale, ricettazione, riciclaggio, usura, danneggiamenti, contrabbando, oltre a reati informatici.

 

Le analisi di Confartigianato – Un focus sui delitti che colpiscono l’attività d’impresa e della relativa tendenza è proposto nel diciannovesimo rapporto annuale di Confartigianato Imprese.

 

Nell’arco di quattro anni (2019-2023) in provincia di Belluno i delitti che colpiscono l’attività d’impresa sono cresciuti del 9,1%, dinamica sostenuta dalla crescita del 19,2% dei reati informatici.

 

“Viviamo in un contesto in cui la minaccia informatica è costante, – commenta Andrea Talamini, presidente del mestiere ICT di Confartigianato Imprese Belluno – ma troppo spesso non ne siamo pienamente consapevoli. I rischi che corriamo, sia come individui che come aziende, sono reali e in continua evoluzione. Per questo motivo è fondamentale accrescere la consapevolezza e la cultura della sicurezza informatica. La nostra associazione è attivamente impegnata nel supportare le micro e piccole imprese del territorio, offrendo consulenza mirata e soluzioni concrete per rafforzare la loro protezione digitale. Invitiamo tutte le aziende a prendere seriamente questi rischi e ad affidarsi a professionisti del settore per salvaguardare i propri dati e garantire la continuità del business.”

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