Il costo del mismatch domanda offerta di lavoro

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Comunicato stampa n. 38/2023 del 19 dicembre

 

Scarzanella: “La ricerca del personale è sempre più difficoltosa: a Belluno più del 51% delle aziende non trova personale qualificato.”

 

 

“Ce lo dicono gli imprenditori e i dati di una nostra indagine: il 26% delle aziende bellunesi ha ammesso di avere dei dubbi sulla sostenibilità futura dei costi delle nuove risorse”. L’affermazione di Claudia Scarzanella Presidente di Confartigianato Imprese Belluno che aggiunge: “più del 42% delle aziende in provincia considera l’incremento salariale come il metodo più efficace per attrarre e/o trattenere personale qualificato, il che aggrava la situazione di incertezza economica delle micro e piccole imprese. Oltre la metà delle ricerche di personale è difficile da realizzare”.

 

“Difficile trovarli –afferma Scarzanella-, eppure le nostre imprese ne hanno bisogno come l’acqua nel deserto. E il problema del reperimento di personale non accenna a migliorare: il 54,1% delle aziende bellunesi riporta difficoltà nel reperimento di personale con le competenze tecniche richieste e il 27,5% ha invece problemi nel reperimento di personale con competenze trasversali.

 

Il vero paradosso –sottolinea– è che mentre più di una entrata su due è di difficile reperimento, in provincia di Belluno oltre 4 mila giovani fino ai 35 anni sono inattivi. In Italia sono oltre 1milione e mezzo, dato che ci porta ad occupare, in negativo, la prima posizione nella Ue”.

 

Il problema della ricerca del personale, si lega a quello – altrettanto sentito dagli imprenditori – di come attrarre e trattenere i giovani in azienda. Sotto questo punto di vista, i recenti dati del Censimento Permanente delle Imprese 2023 di Istat, indicano quali sono gli strumenti sui quali fanno leva le micro e piccole imprese. A Belluno: il 42,2% riconosce incrementi salariali (superminimi), il 25% offre gradi crescenti di autonomia sul lavoro e il 19,2% amplia i pacchetti di benefit (welfare aziendale etc).

 

“Una buona notizia arriva dal Governo –prosegue Scarzanella-. Lo scorso 18 settembre, il Ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, ha firmato il Ddl che istituisce la filiera formativa tecnologico-professionale, ora all’esame della Commissione Cultura del Senato. Il Ddl ha l’ambizioso ed elogiabile obiettivo di ripensare la formazione tecnica e professionale costruendo una filiera formativa capace di mettere in dialogo tutti i tasselli che la compongono e avvicinando il nostro Paese alle migliori esperienze europee. Ci auguriamo che questa sfida possa essere colta, che le scuole decidano di avviare la sperimentazione ripensando integralmente la didattica e dunque non solo comprimendo i contenuti oggi espressi nei percorsi quinquennali dialogando con il mondo delle imprese a beneficio delle competenze e dei profili in uscita dei ragazzi, favorendo i percorsi di formazione duale progettati con le imprese. Quello che suscita in noi qualche perplessità è la gestione centralizzata, avremmo voluto che fossero i territori ad essere protagonisti, garantendo così un’efficace attuazione della filiera e un dialogo progettuale e concreto del mondo della formazione con il tessuto produttivo territoriale”.

 

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