Comunicato stampa n. 3/2024 del 11 febbraio
Una delegazione di Confartigianato Belluno all’udienza privata con Papa Francesco.
Scarzanella: “Occasione per sentirsi comunità e crescere insieme, come imprenditori, colleghi, amici e famiglie”.
Papa Francesco ha incontrato gli artigiani di Confartigianato Imprese insieme ai collaboratori, ai pensionati e ai familiari, nell’udienza privata tenutasi sabato 10 febbraio nell’Aula Paolo VI (Sala Nervi), all’interno della Città del Vaticano.
La delegazione bellunese si è unita alle 500 persone provenienti da tutte e sette le province del Veneto, all’interno dei circa 6mila partecipanti del sistema artigiano nazionale dell’Associazione Artigiana in rappresentanza di tutte le regioni italiane.
L’incontro, che l’intero sistema Confartigianato auspicava da tempo, si è rivelato una fondamentale occasione per sottolineare la corrispondenza e adesione del valore artigiano espresso dalle imprese con la loro creatività e la loro passione, ai valori cristiani del lavoro e della solidarietà.
“In poche ore, la Sala Nervi ha raggiunto la sua capienza massima – commenta Claudia Scarzanella, Presidente di Confartigianato Imprese Belluno – il papa nomina spesso gli artigiani ma è stato emozionante sentirlo parlarci di quanto sia importante il nostro lavoro. In apertura ha esordito sottolineando che le macchine replicano ma le persone inventano, celebrando il valore dell’artigiano che crea e concorre a migliorare il mondo attraverso il lavoro delle mani”.
“Al di là di tutto – conclude – è stata l’occasione per sentirsi comunità e crescere insieme, come imprenditori, colleghi, amici e famiglie, tutti uniti da un desiderio comune di condividere, apprendere e essere parte di qualcosa di più grande. Un evento che ricorderemo con grande gioia, non solo per l’incontro stesso ma per il senso di comunità e unione che esso rappresenta”.
Più volte il Papa ha sottolineato come l’esperienza della pandemia abbia rivelato la necessità di solidarietà e di una conversione ecologica, invitando a discernere tra ciò che è essenziale e ciò che non lo è, a vivere il presente con attenzione etica e a considerare l’economia come espressione di cura, non sacrificando la dignità umana agli idoli finanziari. Inoltre, riconosce come la scienza e la tecnica, sebbene importanti, non siano sufficienti, e che la generosità e il coraggio sono elementi decisivi nella lotta contro il paradigma tecnocratico. Il Papa più volte ha anche invitato a rallentare il consumo disumano e a riconnettersi con la natura, abbracciando una riconversione ecologica. Allo stesso tempo, ha esortato a essere creativi come artigiani, forgiando percorsi nuovi e originali per il bene comune, guidati dallo Spirito. Papa Francesco ritiene anche cruciale formare e sostenere le nuove generazioni di economisti e imprenditori, invitando tutti a un investimento nelle nuove generazioni, affinché siano promotori di un’economia orientata al bene comune prima del denaro.