La guerra vicina e i pensieri che cambiano: cosa possiamo fare per rispondere ai bisogni?

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Comunicato stampa del 14 marzo 2022

 

Bambini che corrono verso le luci di un luna park, gruppi di amici e famiglie che trascorrono il tempo libero allaria aperta, in pasticceria, ragazzini con le moto che corrono verso i sogni e il futuro.

 

E code ai distributori che hanno il prezzo più conveniente, carrelli della spesa straordinariamente carichi di beni di prima necessità, badanti ucraine che nelle ore libere condividono con le colleghe il cuore gonfio di angoscia.

 

Le due facce di una domenica pomeriggio in questo tempo che ci impone, nemmeno usciti dalla pandemia, ancora pesanti riflessioni sul nostro futuro di cittadini e imprenditori. 

 

La guerra come risultato di disequilibrio, di assegnazione del potere, di accaparramento di risorse, in Ucraina come in tutto il mondo.

 

Ma ora è tutto così vicino a noi che vediamo i profughi arrivare via terra anziché dal mare e sentiamo bene gli scossoni della nostra anima di fronte a immagini di persone che potrebbero essere nostri figli, mariti, fratelli.

 

Ma vicine o lontane che siano, le guerre portano distruzione e gravi conseguenze internazionali che ricadono su tutti, anche se forse fino ad ora non ce ne siamo resi conto.

 

Chissà se sarà questa loccasione, tanto sbandierata allinizio della pandemia, di dare valore alle cose importanti, di utilizzare in modo oculato e responsabile le risorse, di rispettare e proteggere gli altri come noi stessi, di dare priorità alla soddisfazione dei bisogni più vicini allessenziale e godere per quello che si ha senza lamentarsi sempre di ciò che manca… 

 

Questo mi passa per la mente vedendo che in Ucraina, Paese culturalmente simile a noi, le donne scappano con i figli per sopravvivere, mancano cibo e acqua, lasciano i mariti al fronte, le case sono bombardate, non ci sono più tetti né muri. 

 

Oltre il tema umanitario c’è il tema economico. In questi giorni di evoluzione continua in cui leconomia sussulta e noi arranchiamo dietro la salita inarrestabile dei prezzi, gli imprenditori fanno naturalmente anche dei pensieri legati al senso di quello che servirà produrre in questo nuovo mondo.

 

Cosa sarà superfluo e cosa risponderà ai bisogni? Così cerco di riflettere con lucidità su una frase di Giacomo Balla, pittore esponente del Futurismo: Data lesistenza della fotografia e della cinematografia, la riproduzione pittorica del vero non interessa né può interessare più a nessuno”. 

 

Pensiamo attentamente se stiamo facendo fotografie o riproduzioni pittoriche. E se le riproduzioni pittoriche riscuotessero interesse più delle fotografie?

 

 

Claudia Scarzanella

Presidente

 

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