Comunicato stampa n. 28/2025 del 13 agosto
Il turismo nel bellunese: sempre più stranieri in visita
“Le Dolomiti, ma non solo. Il turismo nella nostra provincia è attratto sì dalle meraviglie paesaggistiche, ma anche da tante bellezze storiche e artistiche e dai prodotti del made in Italy, che vedono gli artigiani protagonisti nella produzione e della cura del bello. Le Olimpiadi saranno una grande vetrina, che dobbiamo – istituzioni, imprese e comunità – essere pronti a cogliere a beneficio futuro, in un’azione corale nella quale anche l’artigianato deve e può fare la propria parte, anche con l’obiettivo di diversificare le proposte turistiche e richiamare visitatori in luoghi e contesti non inflazionati dal turismo di massa”.
Claudia Scarzanella, presidente di Confartigianato Imprese Belluno, commenta così i dati del turismo bellunese, nella settimana che porta a Ferragosto, momento tradizionalmente di picco per le presenze turistiche.
“Di fronte all’opportunità di “alzare l’asticella” del movimento turistico, crediamo che la valorizzazione dell’artigianato e dei suoi prodotti possa qualificare i visitatori del nostro territorio e contribuire ad un’offerta sempre più di spessore. Lo dimostra il successo dell’intervento di recupero dell’area archeologica di Feltre, che in questi giorni sta richiamando molti turisti, raccogliendo grandi consensi”.
Il turismo bellunese in ottima salute
A determinare la vocazione turistica della nostra regione non sono le aspettative o le ambizioni, ma i numeri: dai dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Veneto, emerge che nel 2024 la nostra regione si è confermata leader a livello turistico con il 15,6 % degli arrivi e il 15,8% delle presenze su scala nazionale, in valore assoluto 21,8 milioni di arrivi e 73,5 milioni di presenze.
Determinante la presenza straniera, pari al 71,6% degli arrivi ed il 73,2% delle presenze, per una spesa che nel 2024 si è attestata sui 7 miliardi di euro, incidendo per il 3,6% sul Pil regionale.
In provincia di Belluno i numeri sono particolarmente positivi: gli arrivi nella stagione estiva del 2024 sono stati 696.387, in continuo aumento: del 32,9% rispetto al 2021, del 18,9% rispetto al 2022, del 5,4% rispetto al 2023. Crescono anche le presenze (oltre 2.200.000): +7,3% rispetto al 2021, +13,4% rispetto al 2022, + 3,8% rispetto al 2023.
In linea i dati relativamente alle Dolomiti. Arrivi nell’estate 2024: 597.404; presenze: 1.945.228, con aumenti rispettivamente del 35,2% sul 2021, del 19,3% sul 2022, del 5,8% sul 2023, e del 9,7% sul 2021, del 13,6% sul 2022 e del 4,2% sul 2023.
L’artigianato bellunese coinvolto dalla domanda turistica
A dicembre 2024, in Italia si contavano 207.593 imprese artigiane venete operanti in settori interessati dalla domanda turistica; in Veneto sono 18.572 e rappresentano il 15,5% dell’artigianato totale, occupando oltre 60 mila addetti; in provincia di Belluno sono 580 imprese, che occupano 1692 addetti. Il settore maggiormente interessato è quello dell’agroalimentare (208 imprese), seguito dalle altre attività manifatturiere e servizi(123) e dai trasporti (73).
“Appare evidente l’importanza del turismo per la nostra regione e provincia – commenta Claudia Scarzanella – ma anche dell’artigianato per il turismo. La crescente presenza di stranieri, che ovviamente con l’effetto Olimpiadi sono destinati ad aumentare ancora, è un dato importante: sappiamo che gli stranieri cercano, oltre alle nostre bellezze, il gusto del Made in Italy, di cui noi artigiani rappresentiamo l’identità. Con la nostra presenza, la nostra storia, la nostra creatività, il nostro amore per il territorio e per la bellezza, rappresentiamo un fondamentale biglietto da visita per chi viene dall’estero a visitare la nostra terra”.
Gli artigiani per la bellezza
Oltre ad offrire il loro contributo diretto nella filiera del turismo, gli artigiani bellunesi contribuiscono all’attrattività del territorio con la loro maestria e il loro desiderio “generativo”, impegnandosi in interventi di recupero e rilancio di strutture e siti che rappresentano attrazioni turistiche, oltre a salvaguardare la memoria comunitaria.
Un esempio arriva dalla citata riapertura al pubblico dell’area archeologica di piazza Duomo a Feltre, avvenuto qualche settimana fa a conclusione dell’intervento di recupero.
“La Soprintendenza ci ha affidato una parte dei lavori – commenta Orlando Fent, titolare della Fent Marmi e presidente dei marmisti bellunesi di Confartigianato – ed è stata una grande soddisfazione. Siamo stati incaricati di sostituire una porzione della gradonata con materiale idoneo: abbiamo utilizzato il Verdello di Asiago, che sul piano geologico va sicuramente considerato una pietra locale, per sostituire gradini nella parte sud e sul sagrato. Nel rispetto delle indicazioni della Soprintendenza dovevamo realizzare una lavorazione simile all’originale, lavorando anche l’alzata. È ovvio che quando si interviene su manufatti vincolati l’impegno è diverso da quella per un edificio moderno, perché bisogna rispondere a precise indicazioni e poi il risultato è posto all’attenzione di molti esperti, residenti e turisti. Ma quando tutto va a buon fine, la soddisfazione è sicuramente maggiore”. Nell’area archeologica è intervenuta anche la ditta di Massimo Riva, presidente dei restauratori di Confartigianato Imprese Belluno.
Un altro intervento molto importante in quest’ottica è stato realizzato, in due step successivi, ad Orzes di Belluno, dove si è recuperata l’antica villa Rudio Sammartini. “Un paio di anni fa si è intervenuti sulla copertura e per il restauro delle facciate – spiega Fabio Zatta, contitolare della Setgar di Arsiè e presidente degli edili di Confartigianato Belluno – mentre quest’anno abbiamo ultimato l’intervento con le opere interne. Nei lavori, oltre alla nostra, sono state coinvolte numerose aziende artigiane, dirette dell’architetto Alberto Alpago Novello: dalla Adr di Antonio Da Ronch per i restauri, a Michele Fagherazzi per le impermeabilizzazioni delle terrazze; da Innovart per le tinteggiature e le finiture interne, a Tecnoisolamenti per divisori interni, cartongessi e controsoffitti; dalla Roberto Guerra Impianti per l’idraulica ai serramentisti. Insomma un bel lavoro di squadra artigiana. Quando si interviene su manufatti come villa Rudio Sammartini, si utilizzano procedure particolari e materiali naturali, con tecniche di lavoro specifiche per edifici storici: la soddisfazione finale è massima, perché si vede tornare agli antichi fasti una villa storica”.
Aperta al pubblico per eventi di valorizzazione del territorio, con spazi ad uso foresteria nonché eventi professionali e turistici, a fine giugno la villa ha ospitato l’iniziativa del Fai (Fondo Ambientale Italiano) Giovani “Fai un giro in Villa”, ed altri eventi sono in corso di organizzazione. “Una iniziativa – conclude Zatta – premiata da una grande partecipazione di persone, che hanno potuto ammirare la villa tornata al suo originario splendore e il giardino all’italiana antistante, riscoprendo la storia della residenza, profondamente legata a quella delle famiglie che l’hanno abitata, conoscendone anche i personaggi principali: per noi artigiani, la consapevolezza di essere stati protagonisti del recupero di questo pezzo di storia del nostro territorio – che assume così sempre maggiore interesse turistico – rappresenta un grandissimo motivo di orgoglio”.