Comunicato stampa n. 35/2025 del 20 ottobre
Confartigianato Imprese Belluno organizza il primo incontro della federazione nazionale alimentazione
Parte da Belluno il nuovo progetto promosso dal presidente dalla Federazione alimentazione di Confartigianato, l’alpagoto Cristiano Gaggion, con il primo incontro sul tema prevenzione e stili di vita organizzato da Confartigianato Imprese Belluno, moderato dal direttore Michele Basso.
“In consiglio nazionale è nata l’idea di una serie di incontri – spiega Cristiano Gaggion – per insegnare come alimentarci per stare bene: abbiamo costruito un format che parte dalla nostra provincia e sarà itinerante in tutta Italia. Si sa infatti che l’alimentazione rappresenta uno dei pilastri fondamentali per il mantenimento della salute e del benessere psicofisico. In rete si trovano tante informazioni, che creano però solo confusione: con i nostri incontri vogliamo fare chiarezza. Il nostro settore è in salute: ora cerchiamo di trasmettere un messaggio corretto, invitando a corretti stili di vita, a leggere le etichette di quel che mangiamo, a preferire prodotti locali e non processati, come quelli che escono dai laboratori artigiani. Numerosi studi scientifici confermano che seguire una dieta equilibrata e ricca di alimenti freschi, naturali e poco processati non solo contribuisce a migliorare la qualità della vita, ma svolge anche un ruolo cruciale nella prevenzione di molte malattie croniche, comprese quelle oncologiche”.
Dal registro regionale dei tumori emerge che nella Ulss 1 Dolomiti i nuovi casi di tumore sono in leggero aumento e con una media superiore al resto del Veneto rispetto alla popolazione provinciale. I dati si riferiscono ad una stima per il 2024, calcolata dall’istituto regionale, sulla base dei dati degli anni precedenti in proprio possesso: si tratta di 1596 nuovi casi (840 per gli uomini e 756 per le donne), pari a 8,1 casi ogni mille persone (la media veneta è di 7,1). Nel 2021 (dato effettivo) erano stati 1483 casi. Il tumore più diffuso è quello alla mammella (242 casi), a fronte di 211 casi di tumore alla prostata. Per gli uomini i più diffusi oltre alla prostata sono colon retto e polmone (83 casi) e vescica (76), per le donne oltre alla mammella colon retto (73), polmone (57) e colon (55).
Di tumori ha parlato nella sua relazione il dottor Luca Cancian, radiologo-oncologo, direttore dell’UOC Radiologia all’ospedale di Conegliano, che è partito dall’analisi dell’aspettativa di vita (“ma attenzione – ha detto – si vive di più ma ci si ammala prima, quindi possiamo e dobbiamo fare meglio!”) e delle cause di morte, per analizzare i vari fattori di rischio soprattutto per le malattie cardiache, che sono la principale causa di morte – fumo, rumore, scarsa attività fisica, eccesso di zuccheri e alcol (che comportano un aumento dell’obesità) – sottolineando l’importanza dell’alimentazione per la loro prevenzione. Si è quindi soffermato sui nuovi casi di tumore in Veneto: nel 2023 sono stati 34.512 (18.482 uomini e 16.030 donne. Come in provincia di Belluno, i più frequenti sono a prostata (22%), polmone e colon retto negli uomini, e mammella (32,7%), colon retto e polmone nelle donne, specificando anche come ad oggi ci siano percentuali di sopravvivenza altissime soprattutto per certi tumori (testicolo, tiroide e prostata tra gli uomini e tiroide, melanoma cutaneo e mammella nelle donne sono oltre il 90%). “Per ridurre le possibilità di ammalarsi – ha detto – è fondamentale controllare i fattori favorenti la cancerogenesi: bisogna dunque tenere bassi i livelli di glicemia, di insulina e di infiammazione e i fattori di crescita”. Ha quindi analizzato i meccanismi che legano la dieta e il rischio di carcinoma mammario, sottolineando i consigli del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro per proteggersi dal cancro, le relazioni tra alimentazione, movimento e diversi tipi di tumore e i contenuti del codice europeo contro il cancro, con i suoi 12 modi per ridurre il rischio.
Le biologhe nutrizioniste toscane Carlotta Calitri e Jessica Miranda, evidenziando come il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro si occupi di studiare continuamente il profondo legame tra nutrizione, attività fisica e lo sviluppo di tumori, hanno spiegato quali sono le raccomandazioni da seguire in ambito nutrizionale: il consumo di cereali integrali, verdure, frutta e legumi; la limitazione di consumo di alimenti processati ricchi in grassi e zuccheri, di carni rosse e lavorate, di bevande zuccherate e alcoliche. “I cibi da preferire sono frutta e verdura (possibilmente a km0 e comunque stagionali), cereali integrali, olio d’oliva, semi oleosi e frutta secca a guscio, legumi e pesce; quelli da limitare sono zuccheri semplici, alcol, alimenti processati ricchi in grassi e zuccheri, sale, carni rosse e processate. Una scorretta alimentazione può portare a malattie cronico-degenerative, cardiovascolari o neurodegenerative, a tumori, a una scarsa o scorretta idratazione”. Hanno quindi spiegato l’importanza dell’organizzare i pasti quando non si può mangiare a casa propria e il tipo di cottura da preferire. “Mangiare bene al lavoro è fondamentale – hanno detto – , non solo perché fa bene alla salute, ma anche perché migliora la concentrazione e l’energia, riduce stress e affaticamento, aumenta la produttività”. Hanno infine dato dei consigli pratici evidenziando le cattive abitudini, nelle quali i presenti si sono riconosciuti.
Ha chiuso la giornata l’assessore regionale all’agricoltura Federico Caner, che ha sottolineato “l’impegno della regione Veneto per la sicurezza alimentare, portando l’attenzione sul come i prodotti vengano realizzati. In questo ambito ci siamo occupati anche di fattorie didattiche (per mettere in relazione i giovanissimi con i produttori e la produzione), di caratterizzazione qualitativa dei prodotti ortofrutticoli; nel lattiero-caseario abbiamo finanziato uno studio dell’università di Padova per curare le vacche da latte senza antibiotici, raggiungendo così in anticipo un obbiettivo europeo sulla certificazione del latte. La promozione del nostro territorio a livello turistico – ha concluso – passa anche attraverso la qualità di prodotti e processi agroalimentari”.







