Belluno: “tirano” edilizia e indotto, gelaterie ed estetica

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Comunicato stampa n. 29/2025 del 18 agosto

 

I dati dei mestieri artigiani. Dopo il Covid, calo fisiologico di imprese

 

Il mercato cambia e con esso il mondo del lavoro e le priorità dei giovani. Convinzioni confermate dai dati raccolti dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Veneto, basati su elaborazioni Almalaurea: non è solo il tipo di lavoro a trasformarsi, ma anche il modo in cui i ragazzi lo immaginano.

 

Rispetto al 2019, chi oggi esce da scuola o dall’università cerca prima di tutto più tempo per sé (+10%), maggiore indipendenza (+6,9%) e orari più flessibili (+6,8%). Il classico posto fisso a tempo pieno non è più così desiderato: in cinque anni ha perso il 14,7% di attrattiva. Al contrario, cresce – anche se lentamente – l’interesse per il lavoro autonomo (+2,8%). “Un segnale interessante, soprattutto per il nostro mondo dell’artigianato – commenta Claudia Scarzanella, presidente di Confartigianato Imprese Belluno – che da sempre valorizza l’intraprendenza e la voglia di mettersi in gioco, rivolgendo negli ultimi tempi la massima attenzione al mondo giovanile, necessario per la sopravvivenza del nostro settore, anima dei nostri territori e identità del Made in Italy”.

 

Cambiano però anche i mestieri. L’Ufficio Studi, elaborando dati Infocamere, ha analizzato come si sono evolute le imprese artigiane negli ultimi cinque anni.

 

In provincia di Belluno in generale il numero delle imprese artigiane, da gennaio 2020 a marzo 2025, è diminuito di 180 unità, pari al 4%. “Va sottolineato – continua Scarzanella – che dopo il calo pesante nel 2020 caratterizzato dalla pandemia (-1,3%), nel 2023 e 2024 la diminuzione è continuata, attestandosi sullo 0,4-0,5%. E’ un dato negativo, sicuramente legato a una congiuntura globalmente complessa come quella che stiamo vivendo, ma ci sono anche settori con segno positivo: questo ci fa sperare che con un nuovo approccio più attrattivo per i giovani il nostro settore possa vivere un futuro più roseo”.

 

Ci sono infatti mestieri in provincia di Belluno che vivono un momento favorevole. Restando tra quelle significative nel peso sull’artigianato provinciale, sicuramente spicca il +2,5% delle imprese di edilizia e costruzioni (che valgono il 15,8% dell’artigianato bellunese); bene anche posatori (+5%) e pittori (+4,2%). Tra i settori di minor peso, crescono bene gelatieri e pasticceri (+7,4%) e l’estetica (+5,8%). Segherie e arredo si attestano a +3,7% e +3,5%, ma con poco più di un centinaio di imprese. Le imprese di pulizia segnano un +26,5%, ma si tratta di meno di un centinaio di imprese.

 

Nel settore “casa” frenano invece termoidraulici, bruciatoristi, fumisti e spazzacamini (-5%) in un mestiere che pesa il 5,8% dell’artigianato, quanto gli acconciatori che calano addirittura del -8,7%.

 

Tra i mestieri significativi per l’artigianato bellunese con un calo superiore al 10% spiccano legno per edilizia-serramentisti (-10,1%) e meccanica e subfornitura (-11,1%); l’occhialeria ha perso il 17,9% e il trasporto merci il 19,6%.

 

 

Il commento

 

“Ci sono settori in salute, trainati sicuramente dai vari bonus governativi – commenta Claudia Scarzanella – come l’edilizia e il suo indotto. Ma anche settore food ed estetica hanno numeri positivi, in risposta alle esigenze del mercato legate al benessere e al piacere della tavola.

 

Altri ambiti invece soffrono di più: chi per la congiuntura mondiale, che comunque coinvolge direttamente anche le nostre imprese, chi per le croniche difficoltà nel reperire personale giovane per garantire il ricambio generazionale: sappiamo quanto ci costi il mismatch tra domanda e offerta di lavoro per la manodopera specializzata, e per questo ci stiamo impegnando tanto anche con il mondo della scuola.

 

La sfida per l’artigianato sta nell’essere al passo con un mercato che cambia continuamente: una partita che può e deve appassionare i giovani, che la potranno giocare con soddisfazione personale e per la tenuta dell’intero nostro settore.

 

Sicuramente la politica può fare molto per l’artigianato e per l’attrattività della nostra provincia in generale. Confidiamo quindi che la legge sulla montagna, tornata al Senato per l’approvazione definitiva, venga promulgata quanto prima e rappresenti un punto di partenza costruttivo per il futuro del nostro territorio”.

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