Crisi di governo, Confartigianato teme la paralisi dei temi della montagna

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Comunicato stampa del 21 luglio 2022

 

Scarzanella: «Il ddl si blocca, chiediamo fin da ora senso di responsabilità per il futuro delle “terre alte”»

 

«Con la crisi di governo e il sempre più probabile scioglimento anticipato delle Camere, il disegno di legge montagna arriva al capolinea. Per le “terre alte” è l’ennesima dimostrazione che una vasta area del Paese non rientra nell’agenda politica nazionale, perché siamo troppo pochi a livello elettorale. Se non è così e c’è la volontà di ascoltare la montagna, le forze politiche lo dimostrino fin da subito, prima che cominci la campagna elettorale. E il prossimo Parlamento riprenda il discorso dove si è interrotto». Così la presidente di Confartigianato Belluno Claudia Scarzanella, relativamente alla crisi di governo.

 

L’associazione degli artigiani bellunesi teme una paralisi di lunga durata dei temi della montagna. E lancia l’appello affinché le “terre alte” vengano considerate. «Gli ecosistemi della montagna, costituiti da paesaggio, ambiente e anche dalle piccole imprese che garantiscono servizi alle aree più periferiche, vanno calcolati non tanto come territori a bassa densità demografica, quanto come centri fondamentali nella visione di transizione ecologica che sta finalmente prendendo piede in Italia.

 

E in questa visione, l’artigianato delle aree montane è sicuramente uno dei pilastri fondamentali e operativi, perché le nostre imprese fanno dell’economia circolare una componente quotidiana» sottolinea la presidente Scarzanella. «Ma la montagna si spopola e servono strumenti per invertire la tendenza.

 

Per questo chiediamo che l’attenzione sollevata con il ddl montagna non si spenga a seguito di questa crisi di governo, che ha tolto dai lavori parlamentari la discussione della legge».

 

«Inutile negare la nostra preoccupazione per tutte le altre partite sul tavolo, dalla crisi energetica al Pnrr dove una battuta di stop rischia di avere ricadute molto più ampie di quelle che possiamo immaginare ora. Senza contare che i mercati hanno già dato una prima risposta, eloquente e quanto mai dannosa, all’instabilità delle ultime settimane» conclude la presidente Scarzanella. «Gli artigiani con spirito di sacrificio e umiltà quotidianamente aprono le loro botteghe e lavorano. Oggi chiediamo non solo di poter lavorare, ma che le forze politiche lavorino per assicurare un futuro al Paese e anche ai nostri territori, al di là delle diatribe partitiche che inevitabilmente guardano alle elezioni».

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