Sfalci e potature all’ecocentro: per ora è un bel problema!

Condividi articolo:

 

Comunicato stampa n. 19/2025 del 16 maggio 

 

Nuove disposizioni normative per le Imprese del Verde: Confartigianato Belluno fa chiarezza

 

“La recente normativa in materia di gestione dei rifiuti introduce importanti novità per le imprese che operano nella cura e manutenzione del paesaggio e del verde pubblico e privato. Con questo incontro – afferma Claudia Scarzanella, presidente di Confartigianato Imprese Belluno – abbiamo voluto dare un aiuto concreto di chiarezza alle imprese e ribadire l’importanza di affidarsi ad imprese in regola anche per il corretto smaltimento dei rifiuti. Al contempo c’è la volontà di far incontrare le cosiddette “imprese del verde” affinché possano dialogare e confrontarsi con continuità”.

 

Confartigianato Imprese Belluno ha organizzato giovedì sera, nella propria sede, un convegno specifico sul tema della gestione di potature e sfalci, mettendo assieme tutte le figure della filiera. Sul tavolo la nuova normativa, che stabilisce che sfalci e potature sono ora ufficialmente rifiuti assimilabili agli urbani, con la conseguente necessità per le imprese del settore di conferirli direttamente presso i centri di raccolta comunali. In provincia di Belluno sono 296 le attività registrate con il codice ATECO relativo alla “Cura e manutenzione del paesaggio”: per il 21,62% di queste imprese, si tratta del codice ATECO primario.

 

Giuseppe Lumia, Presidente delle Imprese del Verde di Confartigianato Imprese Veneto, ha ribadito l’impegno della federazione per gli associati “per dare risposte alle ditte che chiamano, chiedendo spiegazioni su cosa si possa e si debba fare tra rifiuti, formulari ed ecocentri, temendo le pesanti sanzioni: c’è insomma una grande confusione. Per cercare di fare chiarezza abbiamo avviato un dialogo con la Regione e incontreremo a giorni l’assessore di reparto, Gianpaolo Bottacin”.

 

Andrea Bona, Presidente del Bacino “Dolomiti”, ha presentato la sua organizzazione (il cui consiglio è eletto dai Comuni bellunesi), che controlla la corretta raccolta e lo smaltimento dei rifiuti e gestisce i rapporti con il gestore Bellunum. “A Belluno siamo bravi – ha sottolineato Bona – perché arriviamo all’85% di differenziata, grazie a chi si occupa della raccolta, ma anche all’autodisciplina dei bellunesi. Il tema dello sfalcio è quanto mai attuale, e diventa una emergenza specialmente in questa stagione, con momenti di clima simil-tropicale. E’ quindi fondamentale razionalizzare l’opera dello smaltimento, attraverso l’automatizzazione e la gestione degli sfalci. Peraltro, gli esempi virtuosi da cui trarre ispirazione non mancano, e sicuramente – vista la crescente attenzione verso l’ambiente – diventa anche un mestiere in espansione e con grande futuro”.

 

Marco Pazzini, direttore del Consiglio di Bacino “Dolomiti”, ha spiegato che “la nuova norma, emanata a dicembre 2024, considerando come urbani i rifiuti della manutenzione del verde, prevede di conferirli agli ecocentri, che però devono prevedere capienze e condizioni adeguate. Solo a Belluno, su 60 Comuni, ci sono 42 bacini tariffari diversi e altrettanti regolamenti: vanno stabilite regole omogenee. Abbiamo avviato contatti con la Regione, perché dia le linee guida, in base alle quali poi i consigli di bacino potranno riscrivere e imporre nuovi regolamenti comunali. Si potranno anche fare convenzioni con gestori per l’accesso ad aree destinate al verde, oppure conferire direttamente agli impianti di lavorazione. È inoltre in via di costituzione un comitato consultivo degli utenti, con la partecipazione delle associazioni di categoria come Confartigianato, che sarà uno strumento per discutere del servizio integrato gestione rifiuti, ed in particolare di costi, regolamenti rifiuti, servizi e tematiche che l’associazione può portare all’attenzione”.

 

Roberto Remor, responsabile tecnico di Bellunum srl, ha sottolineato soprattutto le problematiche sorte con l’introduzione della nuova norma. “Le imprese del verde oggi possono accedere agli ecocentri dopo essersi iscritte ad un apposito albo per conto proprio: poi conferiranno gli sfalci come fossero propri (quindi urbani) mentre prima erano speciali. Sorgono però diversi problemi. Primo: la ditta che vuole accedere all’ecocentro può farlo nel Comune dove ha sede, anche se raccoglie il verde altrove. La soluzione potrebbe essere l’allargamento al bacino, ma serve tempo per farlo. Secondo: per conferire bisogna iscriversi alla tariffa del Comune che prevede quella categoria, che però non è ancora stata recepita da tutti i regolamenti. Terzo: la maggior parte degli ecocentri prevede la raccolta solo delle ramaglie (non verde, per questione di costi troppo elevati). Quarto: l’accessibilità per i furgoni delle imprese è spesso impossibile, perché gli ecocentri sono nati per i privati che conferiscono sacchetti salendo su rampe o scalette. Quinto: il costo dello smaltimento va uniformato a livello provinciale e deve prevedere pese negli ecocentri. La soluzione a questi problemi è l’individuazione di nuove aree dedicate, che però vanno autorizzate, presidiate e gestite”.

 

In conclusione, Luisa Bogo dell’Ufficio Ambiente hanno presentato i servizi offerti da Confartigianato Imprese Belluno.

Cerca articoli

Cerca

Ultimi articoli

Categorie
Archivi
Hai bisogno di aiuto o hai un dubbio?

Se desideri più informazioni o vuoi richiedere una consulenza, scrivici o chiamaci.

CONTATTACI

Articoli Correlati