Comunicato stampa n. 16/2025 del 30 aprile
Claudia Scarzanella “Nella sfida della carenza di personale, l’artigianato è dalla parte dei lavoratori”
La guerra dei dazi esplosa nella primavera del 2025 ha aggiunto nuova incertezza a un ciclo economico già segnato da forti turbolenze iniziate con l’invasione dell’Ucraina, proseguito con la crisi energetica che nell’autunno 2022 ha triplicato i prezzi dell’energia elettrica, aggravato dalla più severa stretta monetaria della storia dell’euro, dalla frenata del commercio internazionale e, più di recente, dalle tensioni esplose in Medio Oriente. Ma le imprese bellunesi resistono e il tasso di occupazione torna ai livelli preCovid. Questo il dato che emerge da un’elaborazione dell’Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto su dati Unioncamere-Infocamere in occasione del 1° maggio, festa del lavoro.
“È sempre utile ricordare quanto gli artigiani siano fondamentali per l’economia e per la tenuta sociale del nostro territorio bellunese – commenta la presidente di Confartigianato Imprese Belluno Claudia Scarzanella –. Le nostre imprese artigiane rappresentano il 31,6% delle imprese della nostra Provincia (e nel Veneto sono il 26%). Siamo piccoli ma tanti, capillari, presidiamo e curiamo il territorio.
Ma nella ricorrenza del 1° maggio, festa dei lavoratori, mi sembra opportuno sottolineare la vera sfida di oggi, in Italia come a Belluno: riuscire a incrociare la domanda e l’offerta di lavoro. E in questo l’artigianato, per dimensioni, flessibilità e l’approccio di apertura e coinvolgimento nei processi decisionali e produttivi dei collaboratori, ha sicuramente delle importanti carte da giocare.
Nell’artigianato infatti non si trova solo un lavoro “prendere o lasciare”: imprenditore e dipendente si possono venire incontro, avvicinando le esigenze reciproche e valorizzando i talenti. E questo diventa sicuramente un valore aggiunto per attrarre persone (e giovani) e dare soddisfazione sia economica che personale e professionale ai lavoratori”.
I numeri. Al 31 dicembre 2024 risultano registrate in provincia di Belluno 4.355 imprese artigiane, mostrando una leggera flessione di -0,5% in termini di tasso di sviluppo nell’arco del 2024. Il tasso di occupazione in provincia, dopo un calo subito a causa della pandemia, nel 2023 torna ai livelli pre-Covid, registrando un +1,2% rispetto al 2022: 71,3% (contro un 70,4% veneto e un 61,5% italiano).
L’artigianato rappresenta uno dei pilastri della domanda di lavoro. Se le imprese artigiane venete impiegano 311.749 di addetti, pari al 16,1% del totale del settore privato e non agricolo, a Belluno questa percentuale sale al 17,5%: le imprese artigiane bellunesi registrate al 2024 occupano 11.427 lavoratori.
Il maggior numeri di occupati nell’artigianato bellunese si distribuisce nei settori edilizia (3.065 addetti), impianti (1.291 addetti), meccanica (1.277 addetti), legno (1.235 addetti) e alimentazione (929 addetti).
Rimane grave la questione della difficoltà a reperire personale: in provincia di Belluno, per i nuovi ingressi servono almeno 6 mesi di ricerca nel 12,1% dei casi, e questo comporta un costo (in termini di minor valore aggiunto) pari a 71 milioni di euro all’anno (pari al 1,17% del valore aggiunto provinciale, con Belluno seconda nella classifica delle provincie secondo questa percentuale).
Donne, giovani e stranieri. In provincia di Belluno il tasso di occupazione delle donne in età lavorativa (15-64 anni) è pari al 67,1%, meglio della media veneta (62,8%) e nazionale (52,5) – in campo maschile è del 75,5%, un po’ più basso del dato veneto (78,0%), ma meglio di quello italiano (70,4%) -. In provincia si contano 612 imprese artigiane a conduzione femminile, pari al 14,1% del totale delle imprese artigiane e al 21 % del totale imprese a conduzione femminile.
In un positivo trend di crescita del tasso di occupazione dei giovani under 35 (56,3% nel 2023, sesta provincia in Italia), sono 391 le imprese artigiane guidate da under 35, pari al 8,6% del totale delle imprese artigiane ed al 34,8% del totale imprese a conduzione giovanile. Infine, si contano 473 imprese artigiane a conduzione straniera, il 10,4% del totale delle imprese artigiane e il 38,5% delle imprese a conduzione straniera.
La bilateralità. Una componente chiave del welfare collettivo garantito dalla contrattazione dell’artigianato delle micro e piccole imprese è rappresentata dalle prestazioni degli enti bilaterali. Gli sportelli di Confartigianato Imprese Belluno, nel corso del 2024, hanno infatti presentato 625 domande EBAV a favore di 309 aziende artigiane, per un totale di 248.624 euro di rimborsi erogati. A queste si aggiungono 2.073 pratiche Sani.in.Veneto, per un rimborso complessivo di circa 103 mila euro.