“Dieci buoni motivi per correggere l’articolo 28 del Decreto Sostegni ter”.

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Comunicato stampa 4 febbraio 2022

 

Scarzanella: «Fortissimo disagio delle imprese, se il testo non cambia, la ripresa economica subirà una paralisi»

 

Il comparto delle costruzioni è in subbuglio per le ultime novità in materia di bonus edilizi. E Confartigianato Belluno da tempo tiene alta l’attenzione, in particolare sugli ultimi cambiamenti introdotti dall’articolo 28 del Decreto Sostegni ter.

 

Di fronte alle difficoltà registrate dalle imprese, Confartigianato Belluno ha scritto al Prefetto Mariano Savastano, per esprimere la forte preoccupazione dell’artigianato e per proporre alcune osservazioni nel merito. Insieme alla lettera è stata predisposta anche una locandina con “I dieci motivi per correggere l’articolo 28 del Decreto”.

 

«La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto-legge “Sostegni ter” ha introdotto una forte restrizione al sistema delle cessioni del credito nelle operazioni legate alle agevolazioni di riqualificazione energetica ed edilizia degli immobili. Come era facilmente immaginabile e come avevamo pubblicamente denunciato, il provvedimento ha avuto un impatto fortemente negativo nei confronti delle imprese», la premessa della missiva inviata alla Prefettura.

 

Confartigianato Belluno segnala che la situazione risulta particolarmente pesante per quelle imprese che hanno garantito ai cittadini di poter fruire delle agevolazioni, attraverso lo sconto in fattura o l’acquisizione del credito direttamente dal consumatore, e che ora si trovano con la difficoltà, se non l’impossibilità, di cedere a loro volta il credito, con negative ripercussioni sui flussi di cassa, sulla programmazione dell’attività aziendale e sulla tenuta occupazionale.

 

«Senza minimamente sminuire la portata delle frodi su cui, stando alle notizie di stampa, diverse Procure stanno indagando, vogliamo evidenziare gli effetti perversi che tali norme hanno, non soltanto perché, in prima battuta, provocano un blocco nell’operatività di tante imprese oneste e responsabili, ma anche per le negative ripercussioni che producono su cittadini e consumatori che hanno fatto affidamento sulla possibilità di utilizzare l’agevolazione.

 

Da qui la richiesta al Prefetto, a farsi carico di trasmettere agli organi centrali il forte disagio delle imprese, «affinché, una volta per tutte, venga stabilizzato in modo chiaro il quadro normativo di riferimento, per consentire la piena ripresa delle attività.».

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