Comunicato stampa del 29 settembre 2022
“La tecnologia in medicina? Utile anzi, utilissima. Accorcia le distanze, riduce i costi e aumenta le disponibilità. Ma attenzione: non sostituisce il rapporto con il medico e va resa fruibile anche a chi non è “nativo digitale” come noi anziani che siamo poi i maggiori fruitori del servizio sanitario. Noi, come al solito, vogliamo essere al fianco dei nostri associati ed è per questo che abbiamo realizzato per loro un decalogo delle attenzioni da avere per una telemedicina utile e di qualità”. Lo ha affermato Fiorenzo Pastro Presidente di ANAP del Veneto, l’associazione dei Pensionati artigiani di Confartigianato Imprese Veneto aprendo a Pedavena l’annuale appuntamento della associazione dedicato appunto alla (tele)medicina del futuro, proposte e prospettive.
Appuntamento a cui hanno partecipato Nicola Castellaz – Sindaco di Pedavena, Serenella Bogana – Consigliere Provincia di Belluno, Monica Briani Dirigente Programmazione Sanitaria Regione Veneto, Claudia Scarzanella – Presidente Confartigianato Imprese Belluno e Vicepresidente Confartigianato Imprese Veneto, Giampaolo Palazzi – delegato dal Presidente nazionale Anap e Antinesca De Pol – Presidente Anap di Belluno. Presentata anche un’esperienza concreta da Mauro Fantinel – Unità Operativa complessa di Cardiologia dell’Ospedale Santa Maria del Prato di Feltre.
Durante la pandemia è triplicato l’uso della Telemedicina da parte dei medici: la Televisita è passata dal 13% al 39%. Questo offre un grande vantaggio soprattutto a coloro che vivono in comuni lontani dagli ospedali.
“La Regione del Veneto intende dotarsi di una soluzione che garantisca la fruizione dei servizi sanitari senza che il paziente o l’assistito debba necessariamente recarsi presso le strutture sanitarie. – ha detto Monica Briani Dirigente Programmazione Sanitaria Regione Veneto– In Veneto sono già attive alcune realtà, quali la Teleriabilitazione; i servizi di Telemedicina per pazienti affetti da Sclerosi Multipla; i Servizi di telemedicina nell’ambito dell’Assistenza Sanitaria primaria e il progetto di Informazione e alfabetizzazione sanitaria per cittadini e professionisti. È comunque da tener presente che la telemedicina deve essere intesa come forma di assistenza e cura complementare rispetto alle forme tradizionali di fruizione dei servizi sanitari”.
Decalogo
- Siamo consapevoli che la telemedicina non è una panacea: non è possibile fare qualsiasi tipo di visita da remoto.
- Chiediamo che la tecnologia utilizzata sia facile, amichevole, utile, veloce: per noi assistiti e anche per gli operatori sanitari.
- Chiediamo di essere formati e informati sull’utilizzo delle tecnologie, tenendo conto che non tutti hanno conoscenze tecnologiche e digitali. E’ importante che siano formati anche i caregiver e i familiari.
- Suggeriamo che nella creazione di tecnologie siano coinvolti assistiti con minori conoscenze tecnologiche per capirne bisogni risolvendo preventivamente possibili problemi di utilizzo. La migliore progettazione va fatta insieme al destinatario.
- Chiediamo che la telemedicina non escluda la relazione medico-assistito, ma la migliori. Non può esserci buona telemedicina senza un buon rapporto con l’operatore sanitario.
- Chiediamo che il collegamento avvenga comunque in tempo reale e consenta di vedere il paziente e interagire con esso avvalendosi del supporto del caregiver.
- Chiediamo che tutti gli esami diagnostici (referti e cartelle cliniche) siano condivisibili on-line tra gli operatori sanitari, nel rispetto delle norme a tutela del trattamento dei dati personali (privacy).
- Chiediamo che la telemedicina ci aiuti quando facciamo fatica a muoverci, riduca il disagio che comporta lo spostamento fisico per sostenere la visita.
- Chiediamo che permetta una riabilitazione più intensiva delle patologie (soprattutto quelle croniche) nel processo di cura.
- Chiediamo che possa agevolare l’interazione di diversi specialisti su un unico caso, indipendentemente dalla struttura o paese in cui operano.